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ROMANIA

MERCATO AGROALIMENTARE: BREVE INTRODUZIONE

La Romania fa parte dell’Unione Europea ma non dell’area Euro, è uno dei più popolosi paesi dell’Europa Orientale, con poco meno di 20 milioni di abitanti, ma è anche uno dei paesi più poveri dell’Unione Europea, al penultimo posto, poco più avanti della Bulgaria, con un reddito medio pro capite che supera di poco gli 8.500 Euro.
Nonostante abbia subito le pesanti conseguenze della crisi economica internazionale del 2008-9, dal 2013 il PIL ha ripreso a crescere a ritmi elevati, tra il 3 e il 4%. Nel 2016 il Pil è cresciuto del 4,8% e le previsioni per il 2017 sono di una crescita che dovrebbe avvicinarsi al 5%, incentivata anche da un ambizioso programma di riduzioni fiscali avviato dal Governo nell’estate del 2015.
Le prospettive economiche del paese sono buone, si prevede una crescita trainata soprattutto dallo sviluppo dei consumi sul mercato interno e degli investimenti, grazie alle misure di riduzione fiscale.
La disoccupazione è pari al 6,4%, il debito pubblico è pari a circa il 38% del PIL. Il paese ha una manodopera qualificata e a buon prezzo, dato il basso livello dei redditi e quindi dei salari.
Circa il 6% del PIL deriva dall’agricoltura. La Romania ha una vasta superficie agricola e il settore agroalimentare è uno dei settori portanti della sua economia. Per estensione delle superfici arabili è al quinto posto in Europa dopo Spagna, Francia, Germania e Polonia. Si producono: cereali, mais, piante oleose come i girasoli, miele, ma molto importante è anche la produzione vinicola. Una parte rilevante di queste produzioni vengono esportate soprattutto verso i paesi dell’Unione Europea.
Il settore, per quanto possa contare su terreni molto fertili, buone condizioni climatiche, sui prezzi bassi delle aree coltivabili, sconta anche alcuni problemi strutturali come l’eccessiva frammentazione della proprietà, le difficoltà di reperire risorse finanziarie, un sistema di distribuzione inefficiente, fenomeni che riducono la produttività complessiva.
L’adesione dal 2007 all’Unione Europea ha aperto nuove prospettive per l’agricolatura romena con la possibilità da un lato di accedere ai fondi europei e, dall’altro, grazie all’apertura del mercato comunitario, di trovare uno sbocco per le sue esportazioni.
Hanno cominciato ad investire nel settore agricolo romeno anche gruppi stranieri e oggigiorno quasi il 9% delle terre arabili del paese sono possedute da stranieri a cominciare dagli italiani (25% del totale), tedeschi (15%), arabi (10%), ungheresi (8%), spagnoli (6%), austriaci (6%), e poi tutti gli altri.
Tuttavia esistono ancora diversi rischi e problemi in questo settore soprattutto legati alla complessità delle normative burocratiche e all’incertezza giuridica che potrebbe complicare o rendere più costosi questi che ad oggi appaiono come dei buoni affari.
La Romania ha sviluppato anche il settore delle produzioni biologiche l’80% delle quali vengono esportate. Allo stato attuale ci sono circa 500.000 ettari coltivati a biologico.
La Romania produce oli commestibili, compreso anche un certo quantitativo di olio d’oliva, con la presenza di impianti di multinazionali del settore come le americane Bunge e Cargill, cereali, frutta, verdure, vini, carni.
Nel 2016 la Romania ha esportato prodotti agroalimentari per un valore di circa 6,16 milardi di Euro con una crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Le importazioni nel settore, nonostante si siano ridotte, sono state pari a 6,79 milioni di Euro superando quindi il valore dell’export.
La Romania resta quindi un importatore netto di prodotti agroalimentari anche in alcuni settori primari come quelli della carne, del latte o dello zucchero.
I principali prodotti esportati sono stati: mele, pere, uva, albicocche, ciliegie, pesche, cereali, prodotti di panetteria e pasticceria, cioccolato, vini, tabacco, mangimi animali, piante vive.
L’Italia è la prima destinazione dell’export agroalimentare romeno con una quota del 13%, seguita da Bulgaria, Olanda, Germania.
L’Italia ha esportato verso la Romania nel 2016 prodotti agroalimentari per un valore complessivo di 439 milioni di Euro, principalmnete, carni, ortofrutta, caffè, olio d’oliva, vini, pesce, riso.
I prodotti italiani godono di grande apprezzamento e sono sempre più diffusi in Romania, anche grazie ai sempre più numerosi ristoranti italiani e alla numerosa comunità di italiani che risiedono e lavorano nel paese. In Romania ci sono diverse decine di migliaia di aziende italiane, di tutti i settori che hanno delocalizzato, in tutto o in parte, le loro produzioni.
La Romania rappresenta un mercato con grandi potenzialità di crescita per l’export agroalimentare italiano. Tra l’altro ci sono storiche affinità linguistico-culturali tra Italia e Romania e quella romena è la prima comunità di residenti stranieri residenti in Italia con quasi 1.200.000 presenze, persone che vivono e lavorano in Italia e quindi conoscono la cucina italiana e i prodotti italiani.

 

 

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Romania agro reportIl Mercato dei
PRODOTTI AGROALIMENTARI e BEVANDE

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Formato: PDF
Prezzo: Euro 55
Codice prodotto: ROM24AAREP
Pagine: 90
Stato: disponibile

 

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Romania agro databaseIl Mercato dei
PRODOTTI AGROALIMENTARI e BEVANDE

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Database 2024


Formato: Excel
Prezzo: Euro 45
Codice prodotto: ROM24AADB
Numero riferimenti: 150
Stato: disponibile

 

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