CILE

MERCATO AGROALIMENTARE: BREVE INTRODUZIONE

Il Cile è un paese di medie dimensioni con una popolazione di poco superiore ai 18 milioni di abitanti, con un PIL pro capite (nominale) attorno ai 12.200 Euro, ma, calcolato in PPA (parità di potere d’acquisto), in termini grossolani cosa si può comprare in quel paese con quel reddito, in realtà si avvicina ai 20.000 Euro.
Il Cile è un paese dotato di grandi risorse minerarie a cominciare dal rame di cui detiene il 30% delle riserve mondiali e ed è il primo produttore ed esportatore. Principale mercato di destinazione dell’export cileno, soprattutto di materie prime è il mercato cinese.
Negli ultimi due anni il tasso di crescita del PIL è rallentato come conseguenza sia della riduzione dei prezzi delle commodities sui mercati internazionali, sia del rallentamento di economie come quella cinese, passando dal 4-5% annuo a valori attorno al 2%.
Il Cile è un esportatore netto di prodotti agricoli, beni alimentari e bevande, soprattutto ortaggi, frutta e vini. Le produzioni cilene si cratterizzano anche per l’elevata qualità e, per esempio, per quel che riguarda i vini, un’ottimo rapporto qualità/prezzo, che ha consentito al paese di diventare, nell’arco di pochi decenni, uno dei maggiori produtori ed esportatori vinicoli del pianeta.
Solo un terzo del territorio nazionale è coltivabile o utilizzabile per attività di allevamento.
Va segnalato che, per le particolari condizioni geogrrafiche del territorio cileno, grazie all’esistenza di barriere naturali come la cordigliera andina, il mare o il deserto, la gran parte delle aree agricole del paese sono protette e libere da parassiti diffussissimi in altri paesi, come, per esempio la “mosca della frutta”.
Inoltre, trovandosi il Cile nell’emisfero australe, i suoi cicli stagionali sono inversi rispetto a quelli dei mercati dell’emisfero boreale, soprattutto nordamericani ed europei. Ciò ha consentito al Cile di esportare soprattutto frutta e verdura verso quei mercati nei mesi invernali.
Il settore agroalimentare costituisce quindi uno dei settori più importanti dell’economia cilena. Organizzato modernamente, con l’utilizzo di tecnologie avanzate, con l’introduzione di nuove specie vegetali, con forti investimenti, in parte provenienti anche dall’estero, questo settore ha raggiunto elevati livelli di produttività. Tutto ciò si unisce a politiche pubbliche di incentivazione di queste produzioni e una elevata propensione all’export. Il Cile è il primo esportatore mondiale di uva, il quinto di vino, il secondo di avocado, il terzo di nocciole, il sesto di carne suina. Ma è anche un importante produttore di olio d’oliva, agrumi, succhi di frutta, conserve vegetali.
Le produzioni agroalimentari godono quindi di numerosi vantaggi competitivi: buone condizioni climatiche, vantaggi in termini sanitari grazie al naturale isolamento di gran parte dei territori produttivi, produzioni con stagionalità invertita rispetto a quella dei principali mercati mondiali (Nord-America ed Europa), manodopera preparata, buon livello tecnologico, standard di produzione internazionali, sistemi logistici ed infrastrutturali moderni ed efficienti, contesto politico ed economico del paese sostanzialmente stabile.
L’export agroalimentare si colloca al secondo posto dopo quello di una materia prima come il rame di cui il Cile è il più grande produttore mondiale.
Fino agli anni Settanta il settore agroalimentare era orientato prevalentemente verso il mercato interno o al massimo verso scambi con altri paesi latinoamericani limitrofi.
Negli ultimi decenni, a partire dagli anni Ottanta, il Cile si è invece aperto agli scambi con l’estero, sono stati avviati grandi programmi pubblici di ammodernamento delle infrastrutture e di efficientamento dell’apparato produttivo, poi dagli anni Novanta, con la nuova fase di globalizzazione, si sono aperte opportunità di espansione sui mercati esteri che le aziende cilene hanno saputo cogliere. La crescita poi dei mercati asiatici, a cominciare da quello cinese, hanno aperto nuovi scenari per l’export cileno.
Il Cile, nel 2016 ha esportato prodotti agricoli, beni alimentari e bevande per un importo di circa 13,8 miliardi di Euro a fronte di importazioni per un valore di circa 5,5 miliardi, con un avanzo di 8,3 miliardi di Euro, confermandosi come esportatore netto, in questo comparto. L’Italia ha esportato in questi settori beni per un valore di 42 milioni di Euro a fronte di importazioni per 230 milioni di Euro con un avanzo a favore del Cile di 188 milioni di Euro.

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Il Mercato dei
PRODOTTI AGROALIMENTARI e BEVANDE
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Formato: PDF
Prezzo: Euro 50
Codice prodotto: CIL24AAREP
Pagine: 90
Stato: in aggiornamento

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