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IL MERCATO DELL’OLIO D’OLIVA A PANAMA

 

Panama olio report

 

Il Mercato dell’OLIO D’OLIVA a PANAMA
Report 2024


Formato: PDF
Prezzo: Euro 42
Codice prodotto: PAN24OOREP
Pagine: 60
Stato: in aggiornamento

Indice Report: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato dell'olio d'oliva: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di olio d'oliva - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di olio d'oliva - Tariffe, tassazione e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita dell'olio d'oliva - Catene della GDO (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Altri canali commerciali - Formazione dei prezzi - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.

 

Panama olio database

 

Il Mercato dell’OLIO d’OLIVA a PANAMA
Database 2024

Formato: Excel
Prezzo: Euro 38
Codice prodotto: PAN24OODB
Numero riferimenti: 80
Stato: in aggiornamento

Indice Database. Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della GDO (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca (Hotel, restaurant, catering) - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana.

 

 

 

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indicando i Vostri dati: Nome e/o Ragione Sociale, indirizzo, città, e-mail, eventuale recapito telefonico, Partita Iva o Codice Fiscale e il codice del/dei prodotto/i richiesti.

 

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IL MERCATO DELL’OLIO D’OLIVA A PANAMA
BREVE INTRODUZIONE

Panama è un piccolo paese con poco meno di 4 milioni di abitanti la cui economia è strettamente legata e condizionata dall’esistenza di quella fondamentale opera infrastrutturale che è il Canale di Panama, lungo quasi 82 chilometri, che collega l’Oceano Atlantico con il Pacifico.
L’economia del paese è cresciuta per anni a ritmi medi dell’8%, grazie soprattutto al massiccio piano di investimenti per potenziare il Canale di Panama. Queste opere di ampliamento, completate nel giugno del 2016, consentono il passaggio di una quantità maggiore di imbarcazioni e, soprattutto, il passaggio di imbarcazioni più grandi. In termini economici si prevede praticamente un raddoppio del numero di navi che attraverseranno il canale ma, grazie al fatto che aumenterà anche la dimensione delle navi, si prevede che le entrate per lo Stato panamense, dagli attuali circa 2 miliardi di dollari statunitensi annui, passeranno, nel giro di pochi anni, a ben 6.
La crescita economica comunque negli ultimi anni è rallentata, il PIL è cresciuto nel 2015 del +5,8%, nel 2016 del +5%, nel 2017 del +5,5% e le previsioni per il 2018 sono di una crescita più sostenuta che dovrebbe raggiungere il 6%.
L’economia si basa soprattutto sul settore dei servizi innanzitutto quelli legati alle attività del Canale e in secondo luogo quelli di natura finanziaria e societaria. La bassa imposizione fiscale, l’ampliamento della Zona Franca di Colon, una valuta, il Balboa legata al dollaro statunitense e quindi piuttosto stabile, un contesto giuridico “business friendly”, continuano ad attirare capitali ed investimenti da ogni parte del mondo.
Panama ha strettissimi legami con gli Stati Uniti che per un secolo hanno gestito il Canale tornato, dal 2000, sotto la giurisdizione del Governo panamense. Data l’importanza strategica per l’economia internazionale e, ovviamente, per ragioni evidenti di vicinanza geografica, per quella americana, del Canale, gli USA hanno sempre esercitato nei confronti del paese centroamericano una sorta di protettorato soft, non esitando, comunque, quando hanno visto messi a rischio i loro interessi economici o geopolitici, ad intervenire anche militarmente.
La struttura economica del paese presenta, a fianco di attività sofisticate e modernamente organizzate, settori ancora arretrati come l’agricoltura che produce poco più del 5% del PIL ma impiega ancora il 19% della popolazione.
Il settore secondario, quello industriale-manifatturiero è in profonda crisi in quanto cresciuto per decenni in un contesto protetto si trova oggi, a fronte della sempre maggiore liberalizzazione e apertura agli scambi con l’estero dell’economia panamense, ad affrontare la concorrenza internazionale.
Il settore agroalimentare rappresenta il 50% circa della produzione manifatturiera di Panama. Nel paese ci sono insediamenti produttivi di grandi aziende multinazionali come, per esempio, Del Monte, che svolgono attività di trasformazione, si sono insediate nel paese per sfruttare i grandi incentivi che vengono offerti, soprattutto a livello fiscale, ma importano gran parte dei prodotti primari che vengono poi trasformati in prodotti alimentari e bevande.
Un altro settore importante è quello turistico che già allo stato attuale vede flussi consistenti (date le piccole dimensioni del paese), con circa 3 milioni di presenze e che sta crescendo a ritmi del 5-6% ogni anno.
A Panama l’olio d’oliva è un prodotto “esotico”, estraneo alle tradizioni gastronomiche locali, un prodotto d’importazione non esistendo produzione nazionale. L’olio d’oliva viene consumato quasi esclusivamente nella capitale Ciudad de Panama. La crescita dei consumi di olio d’oliva negli ultimi anni è dovuta al sostenuto sviluppo economico del paese con l’aumento del reddito disponibile dei consumatori e la diffusione, soprattutto nel ceto medio, di stili di vita più attenti alla salute e quindi anche alla dieta.
Gli oli vegetali maggiormente consumati nel mercato panamense sono quello di colza, seguito da olio di mais, di girasole, di soia e di palma.
A Panama l’olio d’oliva è un prodotto caro che viene usato non per cucinare e nemmeno come ingrediente per le salse ma quasi esclusivamente come condimento delle insalate.
Le importazioni complessive di olio d’oliva ammontano, in valore, a circa 6 milioni di Euro l’anno, poca cosa, ma va considerato che Panama è un piccolo paese, il dato però interessante è il trend di crescita di queste importazioni che, negli ultimi cinque anni sono aumentate del 50% circa.
Altro dato interessante è che i consumi di olio d’oliva stanno crescendo molto anche nel canale Horeca (Hotel, Restaurant and Catering), soprattutto nei ristoranti e nei resort di categoria superiore.
I principali esportatori sono la Spagna, seguita da Italia e Stati Uniti e poi tutti gli altri.

 

   

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