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IL MERCATO DELL’ OLIO D’OLIVA IN OLANDA

 

olanda olio report

 

Il Mercato dell’OLIO D’OLIVA in OLANDA
Report 2024


Formato: PDF
Codice prodotto: OLA24OOREP
Prezzo: Euro 45
Pagine: 70
Stato: disponibile

Indice Report: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato dell'olio d'oliva: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di olio d'oliva - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di olio d'oliva - Tariffe, tassazione e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita dell'olio d'oliva - Catene della GDO (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Altri canali commerciali - Formazione dei prezzi - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.

 

Olanda olio database

 

Il Mercato dell’OLIO d’OLIVA in OLANDA
Database 2024

Formato: Excel
Prezzo: Euro 40
Codice prodotto: OLA24OODB
Numero riferimenti: 150
Stato: disponibile

Indice Database. Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della GDO (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca (Hotel, restaurant, catering) - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana.

 

 

 

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IL MERCATO DELL’ OLIO D’OLIVA IN OLANDA
BREVE INTRODUZIONE

L’Olanda fa parte dell’Unione Europea e dell’area Euro. Per quanto sia la quinta economia dell’area Euro e il terzo paese più ricco dell’Unione in termini di reddito pro capite, dopo Lussemburgo e Austria, pur avendo un’economia forte e diversificata e non avendo il pesante fardello di un elevato debito pubblico, ha subito negli ultimi anni i contraccolpi negativi delle politiche recessive imposte dalla Commissione Europea, per cui fino al 2013 il paese era in recessione. Soltanto dal 2014 il ciclo economico ha cominciato ad invertirsi ed il PIL ha ripreso a crescere.
L’Olanda ha poco meno di 17 milioni di abitanti. In tutta una serie di studi e analisi comparative a livello internazionale si posiziona tra i primi dieci paesi al mondo: per qualità della vita, livello educativo, facilità di fare business, ecc. È uno dei paesi ai vertici mondiali per facilità di aprire una qualsiasi attività economica.
L’economia è diversificata e molto aperta agli scambi internazionali. Il 75% del PIL è creato dal settore dei servizi, come in tutte le economie avanzate, ma sono importanti anche il settore industriale (21% del PIL circa) e quello agricolo fortemente meccanizzato e altamente produttivo.
Il paese ha una elevata propensione all’export e un forte avanzo commerciale che, ormai, da diversi anni, è un dato strutturale. L’Olanda in termini quantitativi è il secondo esportatore comunitario subito dietro la Germania. In realtà una percentuale elevata delle esportazioni olandesi sono riesportazioni.
La posizione geografica del paese nel cuore dell’Europa, tra Germania, Francia e Regno Unito, la sua storica vocazione commerciale, l’elevato livello di efficienza dei servizi logistici e di trasporto, hanno trasformato il paese in una sorta di grande piattaforma commerciale, attraverso la quale da un lato le merci dei paesi europei si dirigono verso il resto del mondo e dall’altro lato le merci del resto del mondo entrano in Europa.
Il settore agrolimentare è molto importante nell’economia olandese.
Il paese è il secondo esportatore mondiale di prodotti agroalimentari, nel 2016, in valore, quasi 85 miliardi di Euro, all’incirca il 18% delle esportazioni totali dell’Olanda.
Per quel che riguarda la struttura produttiva, c’è un settore agricolo fortemente meccanizzato che impiega soltanto il 2% della popolazione attiva ma è molto importante per l’economia del paese, basti pensare al comparto del florovivaismo, agli ortaggi, alle carni, ai prodotti lattiero-caseari.
L’agrifood nel suo complesso produce circa il 10% del PIL del paese.
Il settore della produzione agricola e dell’allevamento è costituito in prevalenza da aziende di piccola dimensione ma altamente meccanizzate e produttive.
L’industria alimentare invece comprende anche colossi come Unilever, Heinz, Nestlé, Monsanto, Cargill, Mars, Danone, Heineken, è molto forte soprattutto nei settori della lavorazione delle carni, dei latticini, della frutta e della verdura, dello zucchero, produce un fatturato tre volte superiore a quello del comparto agricolo con una spiccata vocazione all’export.
Il mercato olandese è, in generale, un mercato maturo e saturo quindi non facile da penetrare. Gli olandesi hanno comunque un elevato potere d’acquisto anche se la crisi degli ultimi anni ha congelato un po’ la domanda interna, va però detto che il consumo di prodotti di qualità, un po’ in tutti i segmenti, non ha conosciuto crisi sostanziale.
Il mercato olandese dei grassi e degli oli commestibili è tradizionalmente dominato da burro e margarina e da oli vegetali come quello di palma, di colza, di senape, di cocco, di girasole e via di seguito.
Negli ultimi anni però il consumo di oli vegetali, compreso anche l’olio d’oliva, ha cominicato a crescere mentre si sono ridotti i consumi di burro e margarina. Le ragioni risiedono in un cambiamento nelle abitudini alimentari degli olandesi sempre più attenti e sensibili alle questioni del benessere e di una dieta equilibrata e sana con bassi contenuti di grassi.
L’Olanda risulta essere il primo importatore europeo di grassi e oli per un valore annuo che supera i 7 miliardi di Euro, in realtà gran parte di queste importazioni non vengono consumate nel paese ma sono riesportate un po’ verso tutto il mondo a conferma del ruolo di grande hub commerciale che l’Olanda riveste nell’ Europa centro-settentrionale.
In Olanda non c’è produzione di olio d’oliva, le condizioni climatiche non sono adatte, e quindi tutto il consumo è soddisfatto da importazioni. Queste per lungo tempo provenivano principalmente dall’Italia ma, negli ultimi anni, la Spagna ha superato il nostro paese nell’export di olio d’oliva verso l’Olanda sia in volume che in valore. Seguono Grecia, Turchia, Marocco, Tunisia e poi tutti gli altri.
Il prezzo dell’olio d’oliva importato è abbastanza elevato, soprattutto a confronto con gli altri oli vegetali. Mediamente un litro di olio d’oliva nella GDO (Grande distribuzione organizzata), quindi nei supermercati (il canale commerciale dove i prezzi dell’olio sono più bassi), si vende a un prezzo di circa 11 Euro a litro.
Nonostante il prezzo elevato i consumi di olio d’oliva stanno continuando a crescere a ritmi del 2% all’anno.
Nel mercato olandese si consumano ogni anno poco meno di 13.000 tonnellate di olio d’oliva che corrispondono a circa il 6,7% dei consumi complessivi di grassi e oli.

 

 

   

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