BULGARIA
MERCATO AGROALIMENTARE: BREVE INTRODUZIONE
La Bulgaria è un piccolo paese con poco più di 7 milioni di abitanti, che fa parte dell’Unione Europea ma non dell’area Euro, anzi è il più povero tra i paesi dell’Unione con un reddito pro capite di soli 6.350 Euro.
La Bulgaria, sia per ragioni di posizione geografica, ma anche per ragioni di affinità storica, etnica e linguistica è stato un paese sempre molto vicino alla Russia paese con cui ha continuato a mantenere anche dopo l’adesione alla UE nel 2007, un rapporto privilegiato.
Dopo anni di recessione, dal 2014 l’economia bulgara ha ripreso il sentiero della crescita superando le nuove crisi geopolitiche e anche economiche nei paesi vicini. Infatti, nel 2015 la Bulgaria ha subito l’influsso negativo sia della crisi dell’economia russa, in piena recessione, che di quella della vicina Grecia. Quest’ultima soprattutto, è uno dei principali partner commerciali del paese e più di 200.000 bulgari lavorano in Grecia soprattutto nell’agricoltura, nel turismo e nei servizi. Il balletto indecoroso che aveva paralizzato le burocrazie europee nella prima metà del 2015 sulla cosiddetta Grexit, l’eventuale uscita della Grecia dall’area Euro, aveva aumentato lo stato di incertezza anche sulle performance della vicina Bulgaria. Inoltre la persistente crisi tra Ucraina e Russia e la recessione dell’economia russa come conseguenza sia della caduta dei prezzi internazionali delle materie prime energetiche, sia delle sanzioni occidentali, seguite alla crisi con l’Ucraina, hanno avuto effetti negativi considerando che anche Russia e Ucraina sono partner commerciali importanti per la Bulgaria.
Ma l’economia bulgara ha saputo approfittare della debolezza dell’Euro, e conseguentemente della sua valuta, il Lev e dei prezzi bassi delle materie prime soprattutto energetiche, riuscendo a fare crescere il proprio export trainando la crescita del PIL. Nel 2016 le performance economiche sono state positive con una crescita del PIL del 2,6% e anche per il 2017 si prevede di avvicinarsi al +3%.
Il settore agricolo, in parte ancora arretrato ma in corso di ammodernamento ha un grande potenziale, la Bulgaria ha terreni molto fertili. Nonostante sia un piccolo paese, come estensione circa un terzo dell’Italia, ha una grande varietà climatica e il 50% circa del territorio è costituito da terreni coltivabili.
Si producono cereali, ma anche piante oleose come colza e girasoli, così come importante è l’industria vitivinicola. Sono in corso processi di concentrazione della proprietà agricola con acquisizione di terreni anche da parte di grandi aziende internazionali.
Lo sviluppo del settore agricolo ha consentito la nascita di un‘industria di trasformazione di prodotti agroalimentari che il paese esporta poi anche negli altri paesi dell’Unione Europea e non solo: dal vino ai prodotti dolciari, a cominciare dallo zucchero, ai prodotti lattiero-caseari, ai prodotti ortofrutticoli, in primo luogo pomodori.
Si sta sviluppando molto, più che altro grazie ad investimenti di società straniere, il settore delle produzioni biologiche che trovano in Bulgaria terreni incontaminati e altamente produttivi.
Molte multinazionali del settore agroalimentare e delle bevande hanno insediato stabilimenti produttivi in Bulgaria: Nestlè, Kraft Foods, Danone, Coca Cola, Carlsberg. Infatti nel paese i salari sono ancora piuttosto bassi, si trova manodopera con buoni livelli di formazione, il livello dell’imposizione fiscale è molto favorevole.
Durante l’epoca del regime comunista la Bulgaria era uno dei grandi produttori di vino della cosiddetta “area socialista” ed il maggior esportatore di vini imbottigliati di quell’area. Nel 1980 la Bulgaria era addirittura il secondo produttore di vino a livello mondiale e la superficie vitata era almeno tre volte quella attuale. La produzione è crollata con la fine del regime comunista ma ha cominciato a riprendersi negli ultimi anni anche se la superficie vitata si è ridimensionata a poco più di 50.000 ettari.
Si producono circa 130 milioni di litri l’anno di vino, in gran parte vino da tavola e circa un quarto del vino prodotto viene esportato ma sino a qualche anno fa si esportava quasi la metà della produzione.
L’Italia è uno dei principali partner commerciali della Bulgaria, l’interscambio è praticamente raddoppiato negli ultimi cinque anni raggiungendo nel 2016 i 4,5 miliardi all’anno.
Le esportazioni italiane di prodotti agricoli, prodotti alimentari e bevande nel 2016 hanno superato i 165 milioni di Euro.
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