INDONESIA

MERCATO AGROALIMENTARE: BREVE INTRODUZIONE

L’Indonesia è uno dei più grandi paesi asiatici e una delle più importanti economie di quell’area. Ha una popolazione superiore ai 258 milioni di abitanti e il paese si estende su quello che è il più grande arcipelago del mondo con più di 17.000 isole che si sviluppano nel sud est asiatico per oltre 5.100 chilometri da est ad ovest e per 1.800 chilometri da nord a sud.
L’estensione complessiva del territorio è di poco superiore a 1.900.000 chilometri quadrati.
L’Indonesia è anche il più grande paese musulmano al mondo dal momento che l’85% della sua popolazione si riconosce in quella fede religiosa.
La gran parte della popolazione si concentra sull’isola di Giava, seguita da quella di Sumatra e poi di Kalimantan.
L’Indonesia è un paese molto eterogeneo sotto ogni punto di vista: geografico, culturale, etnico, religioso, linguistico.
L’etnia maggioritaria è quella giavanese. Molto importante è la minoranza cinese che ha un ruolo economico di primaria importanza pur rappresentando numericamente una piccola percentuale della popolazione.
Il paese è, come si diceva, a maggioranza islamica e ovviamente l’influenza culturale e politica dei musulmani è molto forte ma nel paese vige sostanzialmente una certa libertà religiosa, l’Indonesia non è uno Stato confessionale e le frange islamiste più estreme, presenti anche qui, sono state finora tenute sotto controllo dal Governo. Le religioni riconosciute e il cui culto è liberamente consentito sono: islam, cristiana protestante, cristiana cattolica, induismo, buddismo, confucianesimo.
Circa il 25% del territorio è coltivabile. Una gran parte del territorio è montagnosa e ci sono anche diversi vulcani alcuni dei quali ancora attivi. Tutto il territorio indonesiano si trova in un’area altamente sismica. Il clima è tipicamente tropicale
La gran parte della popolazione è giovane, il 43% ha meno di 24 anni. Il 55% degli indonesiani vive nelle aree urbane a cominciare dalla capitale Jakarta che, compresa l’area metropolitana, ha circa 28 milioni di abitanti.
Il settore agricolo produce il 14,3% del PIL. L’Indonesia è un grande produttore di derrate agricole: mais, manioca, riso, frutta tropicale (banane, manghi, ananas, papaie, ecc.), olio di palma (primo produttore mondiale), caucciù, cacao, caffè, canna da zucchero, tè.
L’agricoltura è estensiva ma ancora con bassi livelli di meccanizzazione e quindi con livelli bassi di produttività. C’è una struttura proprietaria basata su piccoli appezzamenti e carenze ci sono anche nelle attività di supporto: utilizzo di fertilizzanti, magazzini di stoccaggio, servizi di finanziamento e assicurazione.
Essendo una buona parte del paese coperta da foreste tropicali la produzione di legno è un’altra attività di rilievo anche se lo sfruttamento eccessivo di determinate aree sta provocando fenomeni di deforestazione che sono accentuati anche dalla tendenza a sostituire foreste con piantagioni di palme per la produzione di olio.
Nel settore dell’allevamento molto importante è la produzione di pollame. Gli allevamenti di altri animali da carne come bovini (soprattutto bufali), caprini e ovini è ancora limitata ma si sta cercando di potenziarla per riuscire a ridurre le importazioni di carne dall’estero, soprattutto dall’Australia. La produzione di suini è, per ragioni religiose (maggioranza della popolazione di fede musulmana), limitata e confinata nell’isola di Bali dove la gran parte della popolazione è di religione induista.
Anche la pesca è molto importante considerando che il paese è un immenso arcipelago, con 20 milioni di tonnellate annue di pescato e alcuni prodotti sono anche destinati all’esportazione come gamberi e tonni.
Il settore principale tra quelli industriali è quello delle bevande, dell’alimentazione e del tabacco che da solo rappresenta ben il 37% di tutta la produzione manifatturiera. Le due principali imprese del settore sono il Gruppo Danone che imbottiglia acqua minerale e il principale produttore di birra la Bintang.
L’Indonesia è un esportatore netto di derrate agricole, beni alimentari e bevande con un surplus annuo (differenza tra esportazioni e importazioni) di circa 20 miliardi di Euro. In questo comparto l’Italia ha esportato, nel 2016, beni per un valore di 40 milioni di Euro e ha effettuato importazioni per un valore di 850 milioni di Euro, con un avanzo a favore dell’Indonesia di ben 810 milioni di Euro.

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