KAZAKHISTAN

MERCATO AGROALIMENTARE: BREVE INTRODUZIONE

Il Kazhakistan è un paese dell’Asia Centrale che fino al 1990 faceva parte dell’Unione Sovietica. Paese vastissimo con 2,7 milioni di kmq e una popolazione di soli 17,5 milioni di abitanti di cui solo il 60% circa sono di etnia kazaka, molto rilevante è la minoranza russofona che arriva a circa il 25% della popolazione. Il paese è conosciuto a livello internazionale per il fatto che sul suo territorio e precisamente nella località di Bajkonur, si trova il più grande cosmodromo russo, da cui partono le navicelle per raggiungere la stazione orbitante internazionale. Il paese è potenzialmente ricchissimo grazie a enormi dotazioni di materie prime, sia energetiche come gas, petrolio, carbone, uranio, sia metallifere come ferro, rame, zinco, cromo, manganese, oro, sia di cosiddette “terre rare”, minerali per l’appunto rari ma indispensabili in alcune industrie strategiche come, per esempio, quella elettronica.
Notevoli sono anche le risorse del settore agricolo, sul suo territorio si trovano quelle che, in epoca sovietica, negli anni Cinquanta, vennero chiamate le “Terre Vergini”, immensi territori, soprattutto nelle zone settentrionali del paese, coltivati a frumento. Tuttavia il settore agricolo è ancora fortemente arretrato e il paese importa una percentuale importante delle derrate alimentari di cui necessita nonostante potrebbe essere in gran parte autosufficiente e anzi diventare un esportatore netto.
A livello politico c’è una sorta di regime “autoritario soft” nel quale gli ex esponenti della nomenklatura sovietica, a cominciare dal Presidente Nazarbayev. si sono riciclati e convertiti al “capitalismo”, mantenendo ben salde però, nelle loro mani, le leve del potere sia politico che economico.
L’economia kazaka ha conosciuto un periodo di forte crescita negli anni passati, a ritmi medi del 5% annuo, ma nel 2015 c’è stato un forte rallentamento causato in primo luogo dal crollo delle quotazioni dei prodotti petroliferi e dalla crisi economica della Russia, principale partner commerciale del paese e il PIL è cresciuto solo dell1%, come anche nel 2016. Nel 2017 invece l’economia ha ripreso a crescere con un tasso del +2,5%.
Dal 2010 tra Russia, Bielorussia e Kazhakistan è stata costituita un’Unione doganale che facilita l’integrazione economica e gli scambi commerciali tra i tre paesi.
Il settore agroalimentare in Kazakhistan ha potenzialità enormi in gran aprte ancora poco sfruttate. Il paese produce soprattutto cereali, ma anche patate, carciofi, legumi, uva, semi oleaginosi come arachidi e colza, barbabietola da zucchero, frutta come ciliegie, albicocche, mandorle, noci, agrumi, tabacco, cotone, ma rilevante è anche l’attività di allevamento, nelle regioni settentrionali prevale quello bovino in quelle meridionali quello ovino e caprino.
La notevole crescita economica del paese negli ultimi vent’anni anche se avvenuta in maniera caotica e in un contesto ambientale nel quale sono diffusissimi fenomeni di corruzione e illegalità a qualunque livello, hanno fatto crescere i redditi della popolazione che si aggirano ormai, in media sui 15.000 Euro annui e hanno fatto emergere una classe media ricca e vogliosa di adottare modelli di consumo occidentali.
L’Italia gode di una buona immagine grazie alla popolarità della nostra musica soprattutto quella leggera, ma anche la nostra cucina, la moda, l’italian way of life, in generale, affascinano i kazakhi.
Burocrazia, corruzione diffusa, sistema dei trasporti e delle infrastrutture ancora inefficiente, grande diffusione di economia sommersa, normative tendenzialmente protezionsitiche, sistema giuridico labile, forte presenza e interventismo statale nell’economia, questi sono i problemi e gli ostacoli che ci si trova ad affrontare in un paese come il Kazakhistan, ma nonostante tutte queste difficoltà il mercato agroalimentare Kazakhistan ha buone prospettive di sviluppo.
Il Kazakhistan è attualmente un importatore netto di prodotti agroalimentari con un disavanzo (differenza tra importazioni ed esportazioni) annuo, in questi comparti, di circa 1,2 miliardi di Euro. Nel 2016 l’Italia ha esportato prodotti agricoli, beni alimentari e bevande per un valore di circa 12 milioni di Euro a fronte di importazioni per 30 milioni, con un avanzo a favore del Kazakhistan di 18 milioni di Euro.

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