FRANCIA
MERCATO AGROALIMENTARE: BREVE INTRODUZIONE
La Francia dopo la Brexit è diventata la seconda economia dell’Unione Europea e la seconda dell’area Euro, sempre dopo la Germania.
Allo stesso tempo è uno dei più vasti paesi europei come estensione territoriale e il secondo, dopo la Germania, per popolazione con oltre 66 milioni di abitanti.
Circa il 10% della popolazione è costituita da stranieri residenti nel paese con minoranze di origine europea, tra cui anche una nutrita comunità di italiani e soprattutto comunità provenienti dai paesi africani e dal Maghreb, ex colonie francesi.
L’agricoltura come in tutti i paesi sviluppati ha visto calare il suo peso relativo e dà ormai un contributo al PIL del paese di circa il 2% e il numero delle aziende agricole si sta riducendo.
La Francia è ancora il primo produttore agricolo europeo e il settore agroalimentare è il primo settore industriale del paese.
L’agricoltura francese è molto produttiva anche se ha subìto sia la concorrenza di paesi emergenti, che hanno costi di produzione notevolmente più bassi, sia anche l’entrata nell’Unione Europea di paesi dell’Est Europa che hanno anch’essi costi di produzione più bassi e possono attingere ai fondi della PAC, la Politica agricola comunitaria.
Nonostante ciò la Francia resta uno dei maggiori esportatori mondiali di prodotti alimentari e il primo esportatore di bevande. Basti pensare al caso del vino, un settore nel quale l’Italia ha, da alcuni anni, conquistato il posto di primo produttore mondiale passando davanti ai francesi, in termini di volumi ma in valore, quindi in fatturati, i francesi restano primi con uno scarto consistente rispetto al nostro paese.
Il settore agroalimentare francese è costituito da un lato da alcuni grandi gruppi che fanno grandi fatturati e dall’altro da numerose piccole e medie aziende spesso a livello artigianale.
In alcuni settori la Francia è molto forte, il settore agricolo può contare su ampie superfici coltivabili, rendimenti elevati, un’alta competenza tecnica, condizioni dei terreni e climatiche particolarmente favorevoli, tradizioni consolidate in diversi comparti dell’agroalimentare che consentono al paese di esportare grandi quantità di prodotti di alta qualità.
I principali prodotti dell’agricoltura francese sono: latte e derivati, soprattutto l’importante produzione di formaggi, vini e altre bevande alcoliche, si pensi al cognac, cioccolato, olio d’oliva, carni bovine, prodotti della pesca.
Esportare quindi prodotti agroalimentari o vini italiani sul mercato francese è operazione abbastanza difficoltosa perché ci si scontra con la qualità dei prodotti locali e con il nazionalismo gastronomico francese che forse è anche più accentuato di quello italiano.
Nonostante le oggettive difficoltà la Francia rappresenta un importante mercato di sbocco per l’export del settore agroalimentare italiano, il secondo più importante in Europa dopo la Germania. L’Italia ha una quota di quasi l’8% nelle importazioni agroalimentari francesi.
I prodotti maggiormente esportati dall’Italia sono: pasta, prodotti dolciari, caffè, olio d’oliva, cacao, formaggi, conserve, pomodori e sughi, prodotti ittici, frutta, ortaggi, riso, acque minerali, vini.
La bilancia degli scambi nel comparto agroalimentare tra Francia e Italia è decisamente a favore della Francia che realizza ogni anno un avanzo di quasi 2 miliardi di Euro, differenza tra esportazioni verso l’Italia ed importazioni dall’Italia.
Negli ultimi decenni le abitudini alimentari dei francesi si sono modificate, come è avvenuto d’altronde un po’ in tutti i paesi sviluppati, compreso il nostro.
Sono diminuiti i consumi di prodotti come pane, patate, zucchero, e vini, sono aumentati i consumi di acque minerali, prodotti biologici, prodotti gourmet, snack. Negli ultimi anni le conseguenze della crisi economica che ha ridotto il potere d’acquisto ha portato a una riduzione anche dei consumi di prodotti ittici e di carne.
Nonostante tutte queste evoluzioni i francesi restano in Europa, assieme agli italiani i maggiori consumatori di beni alimentari con una spesa pro capite annua che si aggira sui 2.600 Euro.
Il cibo, le bevande, l’alimentazione, la gastronomia sono molto importanti per i francesi, da questo punto di vista molto simili agli italiani, anche perché possono contare su una produzione di eccellenza e su una cucina tra le prime al mondo.
La Francia ha una delle migliori tradizioni gastronomiche del mondo, la cucina francese è sinonimo di ricercatezza, può contare su materie prime di eccellenza, su una gran varietà prodotti e sulle abilità tecniche di chef rinomati che hanno aggiunto creatività reinterpretando in maniera moderna anche piatti tradizionali.
I consumatori francesi sono molto attenti agli aspetti qualitativi dell’alimentazione dando molto valore alla genuinità dei prodotti, alla varietà, alla freschezza, alla naturalezza e alle virtù nutrizionali. Negli ultimi anni si è anche molto sviluppata la coscienza ecologica facendo crescere l’interesse e il consumo di prodotti biologici o di prodotti a chilometro zero, come anche l’attenzione alle questioni che riguardano la salute, come, per esempio, tutto quel che è legato a possibili allergie di origine alimentare.
I consumatori francesi sono, per quel che riguarda i prodotti alimentari molto esigenti e sono anche incuriositi ed aperti a gusti e cucine di altri paesi, pur restando comunque convinti che le loro tradizioni gastronomiche siano le migliori del mondo.
In Francia i due terzi della distribuzione commerciale di prodotti alimentari e bevande avviene attravero le catene della GDO (Grande distribuzione organizzata) e d’altronde il paese ha alcuni dei più grandi colossi a livello internazionale della distribuzione commerciale. Basi pensare a marchi come Carrefour, Auchan, Leclerc, Casinò, delle vere multinazionali del settore.
In un paese dove preponderante è il ruolo della GDO nella distribuzione commerciale è importante, nel settore alimentare, il peso delle cosiddette “marche bianche”, quelle che i francesi chiamano “marque de distributeur”, prodotti fabbricati per conto delle catene della GDO con un marchio commerciale di loro proprietà, venduti generalmente a prezzi inferiori nei punti vendita della catena. Le “marche bianche” rappresentano nel settore alimentare circa il 30% del fatturato della GDO.
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Il Mercato dei
PRODOTTI AGROALIMENTARI e BEVANDE
in FRANCIA
Report 2025
Formato: PDF
Prezzo: Euro 60
Codice prodotto: FRA25AAREP
Pagine: 100
Stato: in aggiornamento
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