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IL MERCATO MONDIALE DEL CAFFE’
BREVE INTRODUZIONE

Il caffè è una pianta della famiglia delle Rubiacee, cresce nella fascia tropicale e subtropicale, necessitando di temperature medio-alte e di elevate precipitazioni. La pianta ha bisogno di circa 5-8 anni prima di diventare produttiva e poi ha un ciclo di vita di circa trent’anni.
La pianta del caffè è originaria della penisola arabica, in particolare della zona oggi occupata dallo Yemen o, secondo altre teorie, dell’Abissinia, e arrivò in Europa nel XVII secolo.
Nonostante vi siano quasi cento specie di caffè le due varietà più importanti e più commerciate sono l’Arabica (Coffea Arabica) e la Robusta (Coffea Canephora).
L’Arabica ha un sapore più delicato e un minor contenuto di caffeina, si coltiva ad un’altitudine tra i 1.000 e i 2.000 metri ed è diffusa soprattutto in America Latina, in India , nell’Africa centro orientale.

La Robusta cresce anche ad altitudini più basse, dalla pianura fino ai 900 m. sul livello del mare. È una varietà più resistente (da qui il nome), ha un sapore più aspro, un più elevato contenuto di caffeina e si produce soprattutto nei paesi asiatici.
La principale area di produzione è il Sudamerica (44% della produzione totale), seguito da Asia e Oceania (31%), Messico e America Centrale (14%) e infine l’Africa (11%).
I principali produttori sono comunque il Brasile, il Vietnam e la Colombia.
La gran parte dei paesi produttori esportano la materia prima, il cosiddetto “caffè verde” o “caffè crudo”, non lavorato e soltanto una piccola percentuale di altre tipologie di caffè lavorato come il caffè torreffato o quello solubile. Il caffè prima di essere consumato necessita di essere lavorato nelle torrefazioni.
La gran parte delle esportazioni si dirige verso i paesi sviluppati del Nord America e dell’Europa e il Giappone che sono i maggiori consumatori.
L’area dove si ha il maggior consumo di caffè è l’Europa (52 milioni di sacchi). Stanno crescendo molto però i mercati asiatici soprattutto: Indonesia, Turchia e India, ma anche paesi come la Cina e la Corea del Sud.
Il caffè è una delle materie prime più esportate al mondo.
Il caffè si misura in sacchi e ogni sacco corrisponde a 60 chilogrammi.
Nel 2017/18 la produzione mondiale di caffè è stata di poco inferiore ai 160 milioni di sacchi, pari a circa 9,6 milioni di tonnellate, con una crescita dell’1,2% rispetto alla produzione dell’anno precedente. Cresce la produzione di Robusta mentre diminuisce quella di Arabica anche se quest’ultima resta la qualità più prodotta (97 milioni di sacchi).
Le esportazioni nel 2018 sono state pari a circa 51 milioni di sacchi.
Una tipica caratteristica del mercato mondiale del caffè è l’elevata volatilità dei prezzi. Tentativi fatti nel passato di creare una sorta di cartello dei produttori per stabilizzare i prezzi, sono falliti. Questo fatto genera problemi non indifferenti alle economie di molti paesi in via di sviluppo per i quali le esportazioni di caffè sono una percentuale importante delle loro esportazioni.
Il comparto che a livello mondiale sta crescendo maggiormente è quello del cosiddetto “caffè porzionato” ossia in capsule o cialde.
Il caffè si consuma in molti modi diversi dal classico espresso, tipicamente italiano, a quello ristretto, decaffeinato, corretto (con l’aggiunta di qualche liquore), al caffè americano, in pratica allungato con acqua, a quello macchiato, cappuccino e tutte le varietà, a quello shakerato (con ghiaccio), a quello alla turca che lascia sul fondo un residuo e mille altre varianti.
In termini di consumi procapite i paesi dove questi sono più elevati sono l’Olanda e i paesi scandinavi, quindi Finlandia, Svezia, Danimarca.
L’Italia con un’importazione annua di circa 9 milioni di sacchi è il terzo importatore mondiale dopo gli Stati Uniti (29 milioni di sacchi) e la Germania (21).
Sul mercato italiano si consuma prevalentemente caffè non decaffeinato (96% del totale) mentre soltanto il 4% circa dei consumi è dovuto al decaffeinato.
In Italia ci sono circa 800 aziende che lavorano nel settore della torrefazione, alcune delle quali sono diventate aziende di medie e grandi dimensioni, con marchi importanti, che esportano anche in altri paesi i loro prodotti.
All’incirca il 35% della produzione italiana di caffè torrefatto viene esportata, siamo il quarto esportatore al mondo dopo Stati Uniti, Germania e Belgio. Le nostre esportazioni si dirigono prevalentemente verso i paesi dell’Unione Europea.
Il settore del caffè produce in Italia un fatturato annuo di circa 3,5 miliardi di Euro.
L’Italia ha anche un primato importante nella produzione, vendita ed esportazione di macchine per il caffè con un fatturato annuo in questo settore che si avvicina ai 500 milioni di Euro.

 

   

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